PALAZZO DEL BUE Via G.Marconi, 44 Rivarolo Mantovano (MN)

La Voce del Grammofono

IL GRAMMOFONO

Il grammofono è il terzo grande protagonista. Venne realizzato da Emile Berliner e brevettato nel 1887. Berliner aveva lavorato ai laboratori Bell dove era stato realizzato il grammofono e vedendo l’invenzione aveva pensato di sostituire il cilindro rotante con un disco piatto, inizialmente in nerofumo e poi a sua volta sostituito dalla cera come era avvenuto già per il cilindro di alluminio di Edison.

Il disco piatto rivoluzionava completamente l’operato della macchina, la puntina oscillava in orizzontale, mentre il disco ruotava, questo consentiva di evitare sull’incisione l’effetto della forza di gravità che faceva ondeggiare la punta metallica, in questo modo la registrazione era molto più limpida. Il disco non era privo di difetti, in particolare nella riproduzione di frequenze alte e acute strideva fastidiosamente a causa della velocità angolare costante.

I vantaggi di questa nuova apparecchiatura, comunque, erano tali per cui su certi difettucci si poteva passare oltre, senza contare che era molto più pratico e la nuova produzione in serie bramava avere apparati facilmente riproducibili in molte copie, ciò era decisamente più semplice con i dischi piatti di Berliner, piuttosto che con i cilindri di Edison.

Edison non accettò mai del tutto l’impiego del grammofono rispetto al suo fonografo, pertanto decise di non abbandonare la sua invenzione, ma anzi la curò e portò avanti con orgoglio fino agli anni 10-20 del Novecento, introducendo progressive e significative migliorie all’apparato come una riproduzione più lunga, una nuova miscela in celluloide al posto della cera e dell’alluminio e puntine in diamante particolarmente sensibili. La più importante integrazione fu la tromba per ascolto collettivo, caratterizzata dalla forma molto larga e arcuata verso l’esterno che noi conosciamo: la tromba originaria, infatti, era molto più lunga, lineare e di diametro più piccolo.

RINGRAZIAMENTI

La mostra è stata realizzata grazie al prezioso impegno di: Ivano Schirolli e Sauro Poli. I pezzi esposti provengono dalle prestigiose collezioni di Gianfranco Magnani, Adriano Ogliosi, Paolo Vezzoni. Hanno inoltre contribuito alla realizzazione della mostra: Ernestino e Gisella Azzali, Gabriele Favagrossa, Maura Ferrari, Renato Lazzari, che hanno gentilmente concesso di esporre pezzi privati di loro proprietà.

Un ringraziamento va inoltre riservato a Carlo Bertoldi che ha scritto queste note.


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Palazzo del Bue

Palazzo del BUE si trova nel cuore di Rivarolo Mantovano al civico 44 di Via Marconi, a pochi passi da Piazza Finzi. Dalla documentazione rinvenuta, l’edificio era già abitato nel XVI secolo dalla famiglia “Del Bue”, da cui ha preso il nome.
L’edificio è suddiviso in varie sale tra loro comunicanti, adatte sia per esposizioni, sia per piccole conferenze; è quindi un ambiente perfettamente multifunzionale.
Oggi gli spazi sono gestiti dal Comune, che ha deciso di rendere il piano terra dello stabile accessibile alla comunità, con lo scopo di promuovere iniziative pubbliche e private di promozione della cultura locale, della tradizione e dello sviluppo.

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